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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 12 - 11 set 2013
ISSN 2037-4801

L'altra ricerca   a cura di Rosanna Dassisti

Cultura

Muse: interattività e innovazione

Si è svolta lo scorso 27 luglio, a Trento, l’inaugurazione del Muse. Il nuovo Museo delle scienze è rimasto aperto 24 ore consecutive per consentire l’accesso al pubblico e, nonostante il caldo e le interminabili file all’ingresso, la struttura è stata affollata dai visitatori. Una schiera di amanti della scienza ha ammirato l’innovativa costruzione, progettata da Renzo Piano in sintonia con le montagne circostanti e secondo i principi di sostenibilità ambientale. L’edificio con i suoi 12.600 mq si sviluppa su cinque piani più uno interrato, un lucernario e una serra tropicale per lo studio delle biodiversità.

L’esposizione gioca sulla distribuzione di vuoti e pieni e sul concetto di 'zero gravity’, ovvero sulla sospensione tramite cavi sottili degli oggetti che caratterizzano gli allestimenti. Il Big Void, un ampio spazio aperto che dal lucernario scende fino al piano interrato, crea poi una continuità visiva tra i diversi piani. Il percorso si sviluppa in verticale con la narrazione del cambiamento degli ecosistemi alpini, dai ghiacciai al fondovalle, e in orizzontale sui temi globali e planetari. Nel settore dedicato alla sostenibilità è presente anche l’Istituto dei processi chimico fisici del Cnr di Messina con il prototipo di un pannello solare biodegradabile a composti organici.

Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, Marco Andreatta, Renzo Piano e il direttore del Muse Michele Lanzinger, tutti soddisfatti per il traguardo raggiunto.

Marco Andreatta presidente del Muse parla di “un’opera che rappresenta la ricerca scientifica e che avrà effetti positivi sull’attività sociale ed economica della città. Bellezza e istituzionalità sembrano fondersi realizzando un vero e proprio 'made in Italy’ che può competere in un contesto europeo”.

“Questa non è solo l’idea di un museo. È un’idea di città” conclude Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento. “Trento ha deciso di affacciarsi al futuro sfruttando questa occasione per creare un modello di sviluppo e di sapere. Il Muse è coerente con un’idea di città e di territorio e il suo compito sarà quello di rendere la scienza più familiare per tutti. Qui avverranno incontri fra le persone. Qui nasceranno idee”.