Ultima edizione | Archivio giornali | Archivio tematico | Archivio video
Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Archivio
N. 2 - 25 feb 2015
ISSN 2037-4801
L'altra ricerca a cura di Rosanna Dassisti
Il convegno 'Matera: la prima smart city fondata sulla geologia', organizzato lo scorso 6 febbraio nella Città dei Sassi dall'Ordine dei geologi della Basilicata (OgB), ha approfondito il ruolo che tale professionalità ha e potrebbe avere nel rendere le città intelligenti e resilienti, in grado cioè di superare i cambiamenti e di far fronte agli eventi traumatici, attuando un nuovo modello di sviluppo urbano consapevole delle tematiche ambientali, che si adatta alle esigenze del singolo senza sprechi e che premia i cittadini virtuosi.
“Il contributo del geologo sarà cruciale nel prossimo decennio anche mediante lo sviluppo di smart technology diffuse, che consentano agli Enti pubblici e ai portatori di interessi di attuare una rinnovata gestione e condivisione di informazioni complesse, quali le basi di dati relativi alla reale esistenza e consistenza di elementi di pericolosità idrogeologica e sismica e di vulnerabilità delle risorse esposte nelle aree urbanizzate, gli aspetti ambientali e la mitigazione dei rischi naturali”, ha sottolineato Raffaele Nardone, presidente dell'OgB. “Ciò consentirà di riferirsi alle problematiche geologiche ponendo il cittadino al centro dell'attenzione. Anche concentrarsi sull'importanza della valorizzazione e tutela del patrimonio geologico può generare sul territorio ricadute economiche”.
L'Europa spinge le comunità 'intelligenti' verso soluzioni integrate e sostenibili in grado di offrire vivibilità, integrazione, energia pulita efficiente e sicura a prezzi accessibili ai cittadini. In tale contesto ben si inserisce Matera, Capitale della cultura europea 2019, quale esempio di città smart e resiliente, che si pone tra i centri di medie dimensioni che ospitano quasi il 40% della popolazione europea urbana. La Città dei Sassi può fare a buon diritto parte delle reti intelligenti, mettendo in evidenza un modello urbano capace di coniugare e integrare tutela e gestione dell'ambiente, efficienza energetica e sostenibilità economica, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone e il vivere in sicurezza.
“Va approvata subito la legge 'stop al consumo del suolo', che consente di intervenire e ristrutturare l'esistente e blocca le nuove costruzioni spesso esposte a rischi e con conseguenze sulla tutela del territorio”, ha affermato Mario Tozzi, dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr, a margine del convegno. “In Italia si è costruito troppo e spesso senza regole. C'è una legge sul consumo del suolo, ferma da due anni, che va approvata per evitare le conseguenze che si verificano a causa di dissesti, calamità e maltempo”.
“È uno strumento efficace per garantire sostenibilità e per spingere in direzione del recupero e riuso urbano”, ha sottolineato il viceministro agli Interni, Filippo Bubbico, auspicando che la legge venga approvata in tempi brevi.
E.G.