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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 1 - 10 gen 2018
ISSN 2037-4801
Focus - Il 68
“D'ora in poi decido io”, questo uno degli slogan inneggiati dalle femministe durante la rivoluzione culturale del '68. Un risvolto pratico di quel motto fu la diffusione della pillola anticoncezionale per evitare gravidanze indesiderate, che entrò in commercio per la prima volta negli Stati Uniti nel 1957 e, dopo il successo ottenuto negli Usa, nel 1961 venne resa disponibile anche in Europa (in Italia nel 1967), innescando discussioni e forti resistenze. Ma è proprio nel '68 che, durante le rivolte studentesche e la rivoluzione sessuale, la pillola divenne uno dei simboli del cambiamento in corso. Un mutamento che indusse in quell'anno Papa Paolo VI a pubblicare l'enciclica Humanae Vitae, volta a specificare la dottrina sul matrimonio e a ribadire la connessione tra rapporto sessuale e procreazione.
“La pillola è il metodo contraccettivo più diffuso ed efficace, con tanti pregi ma anche qualche rischio”, spiega Roberto Volpe, medico del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr, “dal momento che, oltre a evitare le gravidanze, ha anche altri effetti: regolarizza il ciclo, è utile nella prevenzione del tumore dell'endometrio e dell'ovaio. Va ricordato che le pillole non sono tutte uguali, poiché hanno dosaggi e combinazioni ormonali diversi. L'evoluzione della ricerca farmacologica ha prodotto pillole con un sempre minore contenuto in estrogeni e anche con nuovi ormoni, i progestinici, che al contrario dei precedenti hanno un effetto favorevole sul rapporto tra il colesterolo cosiddetto cattivo, Ldl, e quello definito buono, Hdl”.
Ma anche le pillole attualmente in commercio hanno qualche effetto collaterale. “Possono provocare cefalea, aumento di peso e, peggio, rischio cardiovascolare trombotico”, aggiunge il ricercatore. “Sia la trombosi venosa, con rischio di embolia polmonare, sia l'arteriosa, con conseguente rischio di infarto del miocardio o di ictus cerebrale, possono però essere prevenute con un corretto stile di vita. A tal proposito, va sottolineato che nelle donne che utilizzano la pillola il fattore più importante per l'insorgenza di un infarto del miocardio è il fumo di sigaretta. Ma anche gli altri principali fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e diabete, se non curati, aumentano il pericolo di eventi cardiovascolari. Pertanto, soprattutto ma non solo in caso di familiarità cardiovascolare prematura è sufficiente che il medico, prima di prescrivere l'utilizzo della pillola anticoncezionale, valuti la pressione arteriosa e richieda un semplice prelievo di sangue per valutare questi parametri”.
Margherita Botto
Fonte: Roberto Volpe, Sevizio prevenzione e protezione del Cnr, Roma, tel. 06/49937630 , email roberto.volpe@cnr.it -