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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 6 - 6 giu 2018
ISSN 2037-4801

Focus - Mare  

Socio-economico

Turismi del mare tra alti e bassi

Gli studi di settore confermano le difficoltà delle vacanze balneari in Italia attribuibili alla caduta del mercato domestico, mentre ha tenuto e si è sviluppata la domanda internazionale. Dopo la buona performance della domanda interna del 2016 si è verificato, infatti, un ritorno alla richiesta di mare italiano sostenuta dai clienti internazionali, che hanno aumentato le loro presenze del 3,0%, mentre quella dei connazionali è diminuita dello 0,9%, per un aumento totale dello 0,6%.

Con riferimento al periodo 2010-2016, le presenze balneari estere sono aumentate del 18,1% a un tasso medio annuo (tma) del 2,8%; quelle dei connazionali sono diminuite del -7,8% a un tma del -1,3%. Nell'anno 2015, i residenti in Italia mostrano un forte aumento della loro presenza (4,7%), ma nel 2016 tornano a diminuire dello 0,8%.

“Appare in modo netto che le difficoltà del turismo italiano derivano dalla debolezza della domanda domestica, in particolare di quella balneare”, spiega Alfonso Morvillo, direttore dell'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Iriss) del Cnr di Napoli, che da anni cura il 'Rapporto sul turismo italiano'. Tra le motivazioni, la predilezione, fino alla metà del 2013, degli italiani per le località balneari dell'area sud del Mediterraneo (Spagna, il principale competitor, Grecia, ma anche Francia, Croazia, Slovenia e altri Paesi della Costa Dalmata), caratterizzata da prezzi competitivi rispetto ai nostri.

“In questi anni vi è stata una ridefinizione della domanda, con un orientamento a utilizzare in misura maggiore tipologie ricettive non censite, quali seconde case e soggiorni presso amici e parenti. Gli effetti della crisi si sono fatti sentire, specie per quelle tipologie di turismo più deboli come, appunto, il turismo balneare e quello termale”, prosegue Morvillo.

I problemi di sicurezza internazionali hanno però contribuito al recupero delle destinazioni balneari italiane.

La regione con la maggiore incidenza di presenze turistiche balneari rispetto al totale è da anni la Liguria, con una quota dell'83% nell'anno 2016, seguita dall'Emilia Romagna. Questa regione, nonostante una lunghezza del litorale esigua (circa 125km), data l'alta intensità di utilizzo turistico, vanta una quota di movimento balneare del 66,1%.

Antonio Coviello

Fonte: Alfonso Morvillo, Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo, tel. 081/2470953 , email a.morvillo@iriss.cnr.it -