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CNR: Alamanacco della Scienza

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N. 10 - 4 ott 2017
ISSN 2037-4801

Faccia a faccia

Almanacco della Scienza CNR -->Marisa Laurito in difesa dell'ambiente

Marisa Laurito in difesa dell'ambiente

Artista eclettica, come lei ama definirsi, Marisa Laurito è nota al grande pubblico per i successi a teatro al fianco di grandi attori e registi, come Eduardo De Filippo e Roberto De Simone, in tv con Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, al cinema con Nanni Loi e Steno. Negli ultimi anni poi ha scoperto la pittura, la scultura e la fotografia, come dimostra 'Transavantgarbage', l'esposizione inaugurata lo scorso 28 settembre presso la Villa Reale di Monza. Una raccolta di 20 scatti fotografici e 6 installazioni sul tema dell'inquinamento ambientale.

Lei ha iniziato a calcare i palcoscenici a soli 16 anni, la recitazione è stata una vocazione?

Quella del teatro è stata effettivamente una chiamata: ho deciso che avrei fatto l'attrice a otto anni. Me lo ricordo ancora benissimo. Mi appassionava vedere gli altri recitare, mi affascinavano i copioni e tutto ciò che è legato alla recitazione.

Come ha reagito la sua famiglia a questa scelta così precoce?

I miei non volevano che lavorassi in teatro e quando ero piccola non avevano neppure preso in considerazione quella mia propensione. Desideravano che prendessi una laurea, mi sposassi, facessi dei figli. Poi, da ragazza, ho iniziato a collaborare con i teatri semiprofessionali, ma ho dovuto aspettare i 21 anni e la maggiore età per potermi dedicare a questa attività e fare la mia scelta in autonomia.

Cos'ha significato esordire con un gigante come Eduardo?

Proprio nel giorno in cui compivo 21 anni riuscii a ottenere un provino con Eduardo, che avevo inseguito a lungo. Gli devo moltissimo: mi ha insegnato la professionalità, il senso di dedizione al teatro che in lui era straordinario, perché viveva per questo mestiere. Ovviamente anche la sua creatività mi ha molto influenzato e vederlo recitare ogni sera è stato meraviglioso. Ho lavorato sei anni con questo maestro, ottenendo pian piano ruoli sempre più importanti; ho partecipato anche alle sue prime commedie a colori per la Rai. Edoardo era un regista come non ce ne sono più, aveva una grande disciplina e controllava ogni dettaglio: l'intonazione della voce, i movimenti.

Negli anni '80 ottiene successo anche in televisione, diventando nota al grande pubblico. La popolarità come ha influito sulla sua vita privata?

Sono una persona con i piedi per terra, ma direi una bugia se affermassi che il successo non mi attrae. Trovo meraviglioso il rapporto col pubblico, che mi ferma, mi abbraccia, mi bacia, mi considera quasi persona di famiglia. Però amo soprattutto il mio lavoro e ho vissuto la fama come un aspetto collaterale, che ha cambiato in meglio la mia vita e, nel lavoro, mi ha permesso di scegliere i ruoli da interpretare. Ma il successo può svanire da un momento all'altro, bisogna conquistarselo ogni giorno.

Ha partecipato al Festival di Sanremo dell'89 con il brano 'Il babà è una cosa seria', come nasce la passione per la cucina, oggi tanto di moda?

Per me la tavola è una forma di socialità, è accoglienza. Ho sempre cucinato per i miei amici Sono stata tra le primissime a portare la cucina in televisione ma per me non si trattava semplicemente di realizzare una ricetta, quanto di raccontare una cultura attraverso la cucina.

È attiva anche nelle arti figurative; come nasce questo interesse? 

Sono da sempre appassionata di arti figurative. Ho iniziato a dipingere intorno ai dodici anni, e già intorno ai sedici vendevo i miei quadri per pagarmi le lezioni private di recitazione, di nascosto dai miei. È stata quindi una passione secondaria ma che ho sempre coltivato. Cinque anni fa è venuta a trovarmi una critica d'arte, Daniela Del Moro, che come facevano in molti mi ha chiesto di chi fossero i quadri esposti a casa. Le ho risposto, come sempre, che erano di una pittrice araba che collezionavo: non volevo sentirmi dire che erano belli solo perché miei. Daniela Del Moro però ha capito che a dipingerli ero stata io e mi ha convinto a organizzare una mostra. Pensavo sarebbe stata una cosa episodica, che non si sarebbe ripetuta, invece la mostra è andata in diverse gallerie d'Italia, da divertissement si è trasformata in un vero e proprio lavoro.

Nelle sue opere ricorre il tema ambientale, qual è il suo rapporto con la natura?

Era un rapporto normale, come quello di tante persone che condividono l'idea della difesa dell'ambiente ma senza un vero trasporto, finché non ho partecipato al docu-film 'Il segreto di Pulcinella', girato nella Terra dei fuochi, un'opera che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire quanto sia grave la situazione. Nello stesso periodo la gallerista Paola Colombari mi ha chiesto di partecipare a una mostra fotografica, la Mia Photo Fair a Milano, e ho presentato uno scatto proprio sul tema dell'inquinamento. La foto è molto piaciuta a Piero Addis, direttore della Villa Reale di Monza, che mi ha chiesto di allestire un'intera mostra fotografica su questo tema, intitolata 'Transavantgarbage'. Nel catalogo allegato alla mostra, oltre alle mie opere, saranno inseriti contributi di altri artisti, testimonianze di attivisti della difesa ambientale e articoli tratti da quotidiani italiani ed esteri che si sono occupati di inquinamento.

Con 'Transavantgarbage' ha mostrato il volto malato del Belpaese, quello dell'inquinamento che affligge tante regioni italiane. Quale realtà l'ha colpita di più?

Al di là della bene nota e tragica situazione della Terra dei fuochi, mi ha molto colpita la zona delle spiagge bianche di Rosignano, dove tanta gente va a farsi il bagno e dove si trovano in quantità elevate sostanze come arsenico, cadmio, piombo, sodio. In un'altra spiaggia ho scoperto una sorta di schiuma in pezzi solidi come saponi: li ho fotografati e ingranditi, inserendovi una figura di donna e ho chiamato la composizione 'Futura', perché questo è il futuro che ci attende se non ci diamo da fare.

Ritiene che una corretta informazione scientifica possa contribuire a migliorare la situazione?

Una corretta informazione scientifica è più che mai importante, considerati fenomeni come le fake-news che circolano sui social e non solo. Così uno strumento come la rete, che potrebbe essere utilissimo, si trasforma in qualcosa di dannoso.

Qual è il suo rapporto con il mondo della scienza?

Ammiro i ricercatori ma non ho mai studiato a fondo le tematiche scientifiche, anche se ne sono sempre stata incuriosita e perciò mi sono documentata, ad esempio per la messa in scena dello spettacolo 'Menopause - The Musical', per la cui realizzazione ho consultato specialisti e sono stata invitata a molti convegni medici.

In quale nuova attività si cimenterà in futuro?

Non so fare previsioni. Mi faccio trasportare dalla vita, là dove riesco a esprimere la creatività. Sono eclettica, anche se oggi questo sembra diventato un aspetto negativo. Sono molto curiosa e cerco di vivere a fondo tutto ciò che mi piace, trasmettendo agli altri la vitalità che ne ricavo. Ora, tornando alla mia antica passione per il teatro, sto per portare in scena uno spettacolo con Iva Zanicchi, 'Due donne in fuga', che debutta a Montecatini il 20 ottobre.

Edward Bartolucci