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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 12 - 5 dic 2018
ISSN 2037-4801
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Dai medici ci si attendono empatia, calore umano e capacità di donare speranza. Quello che ci mostra Gaja Cenciarelli, scrittrice e traduttrice romana, ne 'La nuda verità' (Marsilio) è un dottore che non corrisponde a queste aspettative. Donatella Mugghiani, oncologa romana che si divide tra ospedale pubblico e studio privato, è infastidita dall'umanità da cui è circondata, inclusi pazienti e familiari e non ha alcun tipo di intimità neanche col proprio corpo. Proprio questo suo approccio asettico, freddo, spesso astioso, la porta a rendersi protagonista di episodi di “mala umanità” ospedaliera, almeno questo è il giudizio di una giornalista che avvia un'inchiesta sull'ospedale in cui la protagonista lavora. La diretta interessata, però, non si ritiene in difetto, pensa semplicemente che i pazienti siano tutti uguali perché “è la malattia a renderli uguali”.
Il filo conduttore della storia è insomma la medicina vista sotto quell'aspetto umano che Donatella Mugghiani comprende ben poco. L'autrice del romanzo ci guida in questo mondo attraverso tre personaggi principali: l'oncologa, la segretaria Francesca, malata di solitudine, e Stefano, uomo misterioso che sembra tenere le redini delle vite delle due donne. Al di là del triangolo sentimentale, il libro pone interrogativi su cosa renda un medico un “buon medico”, sempre attuali vista la cronaca della mala sanità ospedaliera.
Manuela Discenza
titolo: La nuda verità
categoria: Narrativa
autore/i: Cenciarelli Gaja
editore: Marsilio
pagine: 247
prezzo: € 16.50