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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 2 - 6 feb 2019
ISSN 2037-4801
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Astrofisico e divulgatore, Luca Perri è convinto che errare sia umano, ma che perseverare non sia diabolico come si dice, bensì scientifico. La scienza non è esente da sbagli prima di tutto perché lo scienziato è un uomo e dai fallimenti propri e altrui può arrivare alla soluzione di un problema o a una scoperta scientifica rivoluzionaria. In 'Errori galattici' (DeAgostini), illustrato da Tuono Pettinato, l'autore affronta il tema con ironia e semplicità, elencando una serie di scienziati i cui nomi sono noti a tutti per le loro grandi scoperte e che nessuno penserebbe che possano aver 'sbagliato': dal grande Einstein al geniale Marconi, fino all'astronomo Schiaparelli.
Il suo libro inizia proprio dall'identikit dello scienziato e utilizza una ricerca svolta nel 2009 dal Dipartimento di sociologia dell'Università di Padova, che ha chiesto a 1.300 alunni appartenenti a 72 classi di scuole elementari e medie di tutta Italia di rappresentare con un disegno la loro idea di scienziato. Ne è venuto fuori che lo stereotipo per i giovani e i giovanissimi è sempre lo stesso: “Generalmente adulti di mezza età, calvi e con gli occhiali spessi come delle bistecche alla fiorentina” riporta l'autore: “portano tutti un camice molto sporco, perché - si sa - gli scienziati sono pasticcioni e non si curano mai del proprio aspetto trasandato. Infatti, sotto il camice indossano vestiti vecchi, rattoppati e fuori moda”. Insomma, “per i giovani gli scienziati sono un gruppo di disadattati sociali". Peraltro, sempre e solo maschi. “È un problema culturale. Purtroppo, in Italia, moltissimi sono ancora convinti che i maschi siano scienziati migliori delle femmine. "Del resto se dal 1901 al 2018 sono stati assegnati 678 Premi Nobel scientifici, di questi, il 97,5% sono stati dati a uomini. Le scienziate che ne hanno vinto uno sono solo 17. Eppure sono i maschietti ad aver fatto praticamente tutti gli errori peggiori nella storia della scienza”.
Parlare degli errori che si commettono durante una ricerca, invece, è utile, “serve ad apprezzare l'importanza e la bellezza del metodo scientifico […], a capire più profondamente il lavoro svolto dai ricercatori” e a scoprire che “anche dagli errori peggiori, spesso, possono derivare scoperte incredibili e fondamentali”. Non ammettere lo sbaglio, o addirittura nasconderlo, può invece essere controproducente perché, quando viene scoperto, porta la gente a non fidarsi più della scienza.
Tra gli esempi di errori scientifici riportati da Perri, quello legato alla presunta scoperta del quarto stato dell'acqua, o poliacqua, commesso da Nikolai Fedyakin nel 1962. Durante i suoi esperimenti aveva individuato un'acqua anomala, né liquida né gassosa e nemmeno ghiacciata. Quindi il chimico russo ipotizza un quarto stato dell'acqua che viene considerato come la scoperta chimico-fisica del secolo. Pochi anni dopo arriva però la smentita: “Alcuni esperimenti mettono in luce che la poliacqua altro non è che comunissima acqua contaminata da cloro e sodio”. Quelle che sembravano strane molecole non erano che tracce di sudore lasciate nelle provette...
Maria Adelaide Ranchino
titolo: Errori galattici
categoria: Ragazzi
autore/i: Perri Luca
editore: De Agostini
pagine: 192
prezzo: € 5.90