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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 8 - 15 mag 2013
ISSN 2037-4801
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Scienza in scena
Dal marzo 1938, la scomparsa di Ettore Majorana è ancora un caso da risolvere. La particolare vicenda biografica e i complicati rapporti con Enrico Fermi hanno collocato il geniale fisico catanese al confine con la leggenda. E non è un caso che molti artisti si siano interessati al caso, da Leonardo Sciascia con il romanzo 'La scomparsa di Majorana' a Gianni Amelio con il film 'I ragazzo di via Panisperna'. Molte le supposizioni: suicidio, sequestro, fuga all'estero, isolamento monastico.
In questi giorni il regista e attore Franco Venturini propone una diversa lettura della vicenda, nello spettacolo 'La vera storia di Ettore Majorana', in scena al teatro Flavio di Roma fino al 26 maggio. La rappresentazione trae spunto da un'ipotesi che prese corpo negli anni '70, secondo la quale il fisico avrebbe scelto di vivere come mendicante errando per i paesi della sua Sicilia. Un pretesto che serve a Venturini per disegnare, in chiave pirandelliana, un Majorana ridotto a 'resto umano'. Sul punto di soccombere agli stenti, infatti, egli nella pièce si spaccia per cane randagio e come tale viene accolto e trattato dalla sua compagna-padrona Claretta (Chiara Conti), una donna che vive isolata dal mondo e preferisce gli animali agli esseri umani.
I due convivono tra bisticci e riappacificazioni in una camera claustrofobica, entrambi fuggono da un mondo che non amano. Lo scienziato, in particolare, rimprovera all'umanità una pericolosa miopia che impedisce di percepire la minaccia di distruzione che incombe sul pianeta: l'uomo attraverso inquinamento ambientale, mutazioni genetiche, programmazione delle nascite, realizzazione di armi di distruzioni di massa sta portando la propria specie verso la scomparsa.
Il quesito che Venturini pone attraverso la sua opera è: a quali conclusioni era giunto Majorana per decidere di scomparire precipitosamente dal mondo? E per rispondere porta sul palco la convivenza impossibile di due solitudini, di due figure i cui monologhi non trovano mai soluzione in un dialogo. Entrambi sordi al dolore e alle ragioni dell'altro, prigionieri della loro angoscia, sono reciprocamente vittime e carnefici. E l'impossibilità di comunicare trasforma la loro stanza, come nel dramma di Sartre, in una camera della tortura, dove davvero si può affermare che "l'inferno sono gli altri".
Titolo: La vera storia di Ettore Majorana
Regia: Franco Venturini
Cast: Franco Venturini, Chiara Conti
Quando: fino al 26 maggio 2013
Dove: teatro Flavio, Roma
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