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Mensile a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
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N. 11 - 20 giu 2012
ISSN 2037-4801
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Sono oltre 300 le campagne oceanografiche condotte nei mari mediterranei dalla nave Urania, 'ammiraglia' della flotta del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Di queste, ben 25 nel 2011, con 327 giorni-nave e il coinvolgimento di 277 ricercatori dell'Ente e di altre istituzioni di ricerca italiane ed estere. Per celebrare i 20 anni di attività della nave oceanografica, i ricercatori e la società armatrice Sopromar si sono dati appuntamento al porto di Civitavecchia.
Costruita all'inizio degli anni '90 e consegnata ad aprile 1992, l'Urania ha una lunghezza superiore ai 60 metri, un'autonomia operativa di 45 giorni e può ospitare fino a 36 uomini tra equipaggio e personale scientifico. È dotata di laboratori per analisi geologiche, chimiche e radiologiche e di un'avanzata strumentazione scientifica per la raccolta di dati ambientali sino alle massime profondità marine. L'ausilio di strumentazione tecnologicamente avanzata, la capacità di ricerca multidisciplinare e un'attenta programmazione delle attività le hanno assicurato un successo scientifico paragonabile a quello dei mezzi navali dei principali centri di ricerca europei.
Tra gli strumenti geofisici in dotazione, un ecoscandaglio multifascio (multibeam) per la ricostruzione della morfologia dei fondali, un correntometro doppler a doppia frequenza per la definizione della struttura tridimensionale delle correnti marine, una serie di sistemi di sismica a riflessione (Chirp e Sparker) in grado di generare sezioni acustiche del sottofondo marino, un sonar a scansione laterale e un magnetometro per la produzione di mappe acustiche e l'individuazione di oggetti e anomalie magnetiche presenti sul fondale o nell'immediato sottofondo marino. Tra i sistemi di campionamento sono disponibili carotieri, campionatori box corer, benne e draghe, oltre a sonde multiparametriche e multi campionatori (Ctd, Rosette multisampler) per le misure chimico-fisico-biologiche e il prelievo di campioni lungo la colonna d'acqua.
È inoltre possibile installare strumentazione innovativa per misurare la temperatura del superficiale pellicolare (interferometro M-Aeri) o della clorofilla (Lidar), nonché la messa a mare di strumenti scientifici di grandi dimensioni, come stazioni di misura di alto fondale (Geostar) o side-scan sonar di profondità (Tobi).
Una qualificata rete di sinergie scientifiche pone il Cnr in una posizione leader nel campo della ricerca marina a livello nazionale e permette ai ricercatori dell'Ente di fornire un importante contributo al rilancio della politica marittima di tutta l'Unione Europea.
I risultati scientifici ottenuti grazie all'utilizzo della nave Urania sono testimoniati dal consistente numero di pubblicazioni, progetti e collaborazioni nazionali e internazionali sviluppati. Tra questi, il progetto del VII Programma quadro Eurofleets e SeaDataNet-II, per realizzare un'infrastruttura europea integrata di accesso ai dati marini, il progetto Magic finanziato dal dipartimento della Protezione civile, il programma europeo E-Surfmar che ha visto l'installazione a bordo dell'Urania della stazione meteorologica Batos
Silvia Mattoni
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